Formula Italia, a 50 anni dall'esordio
Nel 1971 la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI) collaborò con il marchio Fiat per la nascita di un nuovo campionato riservato a giovani piloti italiani con l’obiettivo di democratizzare l’automobilismo sportivo proponendo una monoposto uguale per tutti e che costasse poco. Così, nell’agosto di quell’anno, il marchio Abarth, confluito nel frattempo in Fiat, costruì il primo prototipo progettato da Mario Colucci con la supervisione di Carlo Abarth e denominato Abarth SE025.
Equipaggiata con il motore Fiat 4 cilindri con doppio albero a camme in testa di 1,6 litri, lo stesso utilizzato sulla Fiat 124 Sport, la monoposto aveva un telaio in tubi di acciaio molto resistente e completo di roll-bar integrato.
Tutti i componenti furono scelti da Carlo Abarth e provenivano da vetture di serie dei marchi Fiat, Lancia e Abarth. E tra i primi collaudatori va citato il famoso Arturo Merzario. Il successo della Formula Italia fu immediato: le richieste furono così numerose che le prime consegne vennero effettuate solo nella metà di maggio del 1972.
Il debutto in gara avvenne il 29 giugno 1972, sulla pista di Monza, con la vittoria di Paolo Bozzetto. Fino al 1979, molti giovani piloti scesero in pista e alcuni di loro approdarono fino al Campionato Mondiale di Formula 1, tra i quali ricordiamo Bruno Giacomelli, Riccardo Patrese, Siegfried Stohr e Piercarlo Ghinzani.
Archivio immagini: Stellantis
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