Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Ormai tutti i costruttori hanno nei loro annali motori riusciti e motori meno indovinati. Nel caso di Toyota, i motori riusciti sono numerosi, ovviamente, ma quando ci siamo messi in mente di selezionarne uno particolarmente ben fatto, non ci abbiamo messo molto, perché abbiamo pensato immediatamente al Toyota 2JZ-GTE, un sei cilindri biturbo che può essere ritenuto a tutti gli effetti un vero e proprio capolavoro di meccanica motoristica.

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Questo motore è una leggenda non solo per la sua fattura e per il progetto, che sicuramente lo contraddistinguono, ma anche perché è legato ad un'auto che non ha bisogno di presentazioni: la Toyota Supra, una storia iniziata negli anni '70, quando Toyota decise di far concorrenza alla serie Z di Nissan. 

È così che partendo dalla Toyota Celica, il costruttore giapponese, utilizzando un sei cilindri della famiglia M, realizzò la Toyota Celica Supra. Questa vettura esordì nel 1978, ma gli effetti cercati non ci furono, nel senso che la serie Z di Nissan quasi non si accorse di avere una rivale in casa, almeno in termini di vendite. 

Quello che in prima battuta sembrò un mezzo flop, però, rappresentò invece la base che portò alla Toyota Supra, che divenne un modello a parte in occasione della terza generazione della Toyota Celica. Nel momento in cui gli ingegneri giapponesi decisero di separare i due modelli, infatti, la Toyota Supra venne realizzata sulla piattaforma della Toyota Soarer, una granturismo con un telaio più generoso che offrì ai tecnici la possibilità di sviluppare un modello molto più prestazionale.

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Inizialmente, la Toyota Supra venne equipaggiata con una versione aggiornata della famiglia dei motori M, che nella versione più prestazionale, ovvero con sovralimentazione mediante turbocompressore, raggiunse i 3 litri di cilindrata totale. Stiamo parlando del motore Toyota 7M-GTE.

Si dovette aspettare il 1989 per avere un motore tutto nuovo che sostituisse la famiglia M. Fu così la volta del motore Toyota 1JZ e con esso partì lo studio per la quarta generazione della Toyota Supra, progetto guidato da Isao Tsuzuki. Ma questo fu solo l'inizio di una storia che portò la Toyota Supra e il suo motore ai livelli che la resero leggenda. 

Nel 1993, infatti, la Toyota Supra di quarta generazione prese vita e fu qualcosa di fantastico, soprattutto se confrontata con i modelli precedenti. Ciò che però attirò particolare attenzione fu uno dei due motori 2JZ, ovvero il Toyota 2JZ-GTE. Già, perché l'offerta in termini di motorizzazioni venne splittata in due proposte: il motore aspirato Toyota 2JZ-GE capace di 220 HP e 285 Nm e il biturbo da 276 HP e 431 Nm, conosciuto anche come Toyota 2JZ-GTE.

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

Il motore Toyota 2JZ-GTE, ancora oggi una leggenda

E qui le cose si fanno veramente interessanti. Intanto, la prima versione del Toyota 2JZ fece la sua comparsa nel 1991 sulla Toyota Aristo, ma l'aspetto più singolare fu che la versione giapponese del biturbo venne omologata con potenza più bassa rispetto a quella destinata al Nord America e all'Europa. Non si trattò di una semplice questione di omologazione differente. 

La versione per l'Europa venne realizzata con turbocompressori dotati di girante più piccola, ma con sistema di iniezione potenziato (grazie ad iniettori con portata maggiore). Il risultato della combinazione permise al sei cilindri di raggiungere i 321 HP negli Stati Uniti e 326 HP in Europa.

Il motore 2JZ-GTE fu da subito un motore molto robusto, grazie anche al generoso numero di rinforzi di cui era dotato. Gli ingegneri Toyota costruirono, al tempo, un motore che avrebbe avuto uno sviluppo, anche tra gli appassionati, pressoché infinito. 

Molti preparatori si sono dilettati nel portare le potenze del Toyota 2JZ-GTE a valori straordinariamente elevati, grazie alla sua architettura ben fatta. A garantire la proverbiale resistenza che lo contraddistinse, ci pensava anche la struttura di rinforzo posizionata tra la coppa olio e il blocco motore. L'albero motore è lui stesso il frutto di un progetto su cui gli ingegneri non hanno lesinato: i cuscinetti di banco con diametro di 62 mm si presentano spessi, così come lo sono i perni di manovella con diametro di 52 mm. Le bielle forgiate sono elementi dotati di particolare resistenza, ma va segnalato che, per esempio, sulla versione aspirata furono adottate bielle diverse e, ovviamente, non così resistenti come quelle dell'unità sovralimentata. 

Per quanto riguarda il sistema di sovralimentazione, vale la pena ricordare che si tratta di un sistema sequenziale con un turbocompressore per i regimi più bassi e il secondo che si unisce al coro quando il regime supera i 4.000 giri/min. E anche qui si delinea una scelta molto interessante, soprattutto rispetto a ciò che vediamo oggi: i due turbocompressori sono di dimensioni identiche. 

Gli ingegneri non hanno realizzato un impianto con due gruppi di sovralimentazione di dimensioni differenti, come spesso capita di vedere sui motori di ultima generazione. Questa scelta rende onore ai tecnici di Toyota, perché a fronte di una scelta economicamente vantaggiosa (due turbocompressori uguali), il motore Toyota 2JZ-GTE offre un'erogazione di coppia unica nel suo genere, corposa, senza vuoti e di grande fruibilità. Poco sotto i 2.000 giri/min, sono disponibili già oltre 400 Nm di coppia. 

Come anticipato, i preparatori si sono dati da fare e non è difficile imbattersi in versioni del Toyota 2JZ-GTE con potenze dell'ordine degli 800 HP e anche oltre, anche con i pistoni originali ottenuti per fusione con lega ipereutettica. Diffidate da chi sostiene che i pistoni del Toyota 2JZ siano forgiati, ma questo non toglie nulla alla loro eccezionale fattura e alle loro doti di resistenza. La testata, più tradizionale, era in lega di alluminio con sistema di distribuzione a 4 valvole per cilindro senza punterie idrauliche.

1993-1996 - Toyota Turbo Targa in versione europea.
Qui sopra, la Toyota Turbo Targa in versione europea (1993-1996).

Questo motore divenne famoso per un'infinità di ragioni, tra cui anche grazie alla pubblicità che gli derivò dal noto film della saga Fast and Furious, in particolare dal primo della serie.

La resistenza, la facilità con cui è possibile modificarlo e le potenze stratosferiche ottenibili, anche solo sostituendo i turbocompressori, o uno dei due, non ha pari e spiega perché questo propulsore sia diventato leggenda e allo stesso tempo venga considerato il miglior motore mai costruito da Toyota.

Se pensate di cercare una Toyota Supra con motore 2JZ-GTE, dovrete avere un portafoglio molto capiente, perché negli ultimi vent'anni i prezzi sono schizzati alle stelle. Ancora più difficile sarà trovarne una in buone condizioni, perché la Toyota Supra è tra le auto più modificate al mondo.

Archivio immagini: Toyota

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